My River

Un fiume di risorgiva che si snoda per quasi 100 chilometri, formando fontanili, laghetti, aree paludose, torbiere. I tratti caratteristici di questo territorio fluviale e lagunare rimangono spesso indistinti. Lo spazio non è solamente lo sfondo di un’azione ma frequentemente diventa protagonista. La sua percezione appare confusa, indistinta e si accentuano i limiti del visibile. Il fiume è ripetutamente oggetto di altri sguardi, spesso l’oggetto si trasforma a sua volta in soggetto. L’osservatore diventa paesaggio e viceversa. Gli sguardi e i punti di vista si moltiplicano: paesaggi solo apparentemente deserti, paesaggi non visibili, ma insistentemente visibili, paesaggi immersi nella nebbia in cui non si vede nessuno ma si sentono mille presenze. Ciò che non vediamo è sempre più importante di quello che vediamo. Nessun luogo assomiglia a quel luogo, ogni luogo è quel luogo.

 

Pubblicato nel Giugno 2012 su Dead Porcupine Mag